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La Posizione Femminista Sull'Autoidentificazione del Genere

Thread originale di Lesbian Voices:

C’è troppa disinformazione in giro circa la posizione femminista riguardo l’impatto dell’ideologia dell’autoidentificazione del genere. La nostra posizione è, essenzialmente, di salvaguardia – dei bambini, delle donne, delle lesbiche.

Per quanto concerne i bambini, le questioni da considerare sono diverse. Prima di tutto c’è l’assenza di modi oggettivi per determinare chi sia trans e chi non lo sia. Studi e ricerche hanno dimostrato che la gran parte dei bambini che manifesta disforia di genere desiste e si rivela spesso essere omosessuale, se si concede loro di fare naturale esperienza della pubertà.

Secondo punto: i trattamenti ormonali sono prescritti off-label. Non abbiamo la più pallida idea di quale potrebbe essere il loro impatto a lungo termine. Sappiamo, però, quali sono gli effetti a lungo termine del Lupron, un farmaco per il blocco della pubertà, e che questi comprendono assottigliamento delle ossa, osteoporosi e dolore cronico.

Terzo: i farmaci per il blocco della pubertà, accanto agli ormoni usati nelle terapie, conducono alla sterilizzazione, in quanto impediscono la maturazione dei gameti. Quarto: alcuni gruppi di persone, tra cui bambini con autismo e giovani lesbiche, sono presenti in numero spropositato tra i diagnosticati come trans. Questo fa sorgere quesiti riguardo la loro vulnerabilità.

Quinto: ci sono prove del fatto che la presenza di disturbi (depressione, ansia, ecc), traumi e omofobia, siano fattori che contribuiscono alle diagnosi come trans. In questi casi, sarebbe opportuno usare trattamenti che non si limitino a confermare la presenza di transgenderismo ma che puntino ad alleviare la presenza di sofferenza. Gli attivisti trans, però, accusano queste proposte di costituire terapia di conversione.

Sesto: si è verificato un enorme incremento nel numero di ragazze adolescenti che si dichiarano trans pur non avendo mostrato segni di disforia nell’infanzia. Il fenomeno è noto come disforia di genere a insorgenza rapida (ROGD). Gli attivisti trans stanno ostacolando la ricerca del fenomeno.

Per donne e ragazze, la rimozione di alcuni diritti e in particolare quelli ad avere spazi separati per sesso, sono cruciali. Al fine di permettere a tutte le donne di partecipare appieno alla vita pubblica è importante che esistano anche luoghi non accessibili a persone con corpi maschili.

Ciò è particolarmente vero per le donne in condizione di vulnerabilità, e quindi importante nelle carceri, nei rifugi per vittime di violenza e nei centri per vittime di stupro. Per molte donne è fondamentale che esistano luoghi solo per donne, dove possano sentirsi al sicuro, più supportate e capire, e dove possano lavorare per ricostruire la propria fiducia in sé.

Studi suggeriscono anche che le donne disabili sono a maggior rischio di violenza maschile. Le donne più vulnerabili, comprese le anziane, necessitano di assistenza e hanno il diritto di essere seguite da personale di sesso femminile, se lo desiderano.

È dimostrato che il 70% delle ragazze sotto i 14 anni ha subito qualche forma di abuso sessuale. Ciononostante, diverse scuole, nonché l’associazione Girl Guides stanno modificando le proprie normative per consentire a ragazzi che si identificano come trans di condividere gli spazi delle ragazze con queste ultime, negando a loro la possibilità di stabilire limiti.

Le donne lesbiche affrontano tutte le problematiche menzionate e altre ancora. Nel movimento per l’autoidentificazione del genere la lesbofobia si manifesta in molti modi. Molte ragazze “non conformi al genere”, che non di rado sono lesbiche, vengono avviate verso la transizione per il semplice fatto di non essere conformi alle arbitrarie e culturali nozioni di femminilità.

Giovani lesbiche butch subiscono pressione in direzione della transizione per via della diffusione dell’omofobia. Hannah Gadsby ha raccontato di aver ricevuto un messaggio da qualcuno che le ha detto che era suo dovere verso la comunità fare coming out come trans. Lei non è trans. Tutto questo non è privo di conseguenze.

Donne butch avanti con l’età hanno raccontato di aver iniziato a mettere in dubbio la propria identità e a domandarsi se sono trans per via della quantità di persone che chiedeva loro se lo fossero. Non aiuta il fatto che la parola lesbica sia considerata antiquata ed escludente.

Il che ci porta al tremendo concetto del soffitto di cotone, espressione che si riferisce all’intimo indossato dalle lesbiche che, per ovvie ragioni, si rifiutano di avere rapporti con uomini che si identificano come trans. Sebbene sia del tutto sensata, è una posizione considerata bigotta e colma d’odio da uomini che si definiscono lesbiche.

La situazione ha condotto al fatto che alcune giovani lesbiche hanno intrapreso relazione con questi uomini per via della pressione e della difficoltà di rifiutarsi, come membri delle comunità queer. Ne conseguono molestie quotidiane alle lesbiche, e continui tentativi di forzarle all’idea del sesso con uomini.

Nulla di tutto ciò costituisce un attacco alle persone trans. Capiamo le difficoltà che queste possono affrontare e supportiamo i loro diritti alla sicurezza, al lavoro, al sostentamento e all’assistenza sanitaria. Si tratta semplicemente di credere che i nostri diritti alla sicurezza, alla privacy e alla dignità non debbano risultarne erosi.

Allo stesso tempo, sosteniamo che sia importante assicurarsi che i gruppi di persone più vulnerabili (bambini in particolare) ricevano tutta l’assistenza di cui hanno bisogno e siano tutelati. Le problematiche con cui stiamo avendo a che fare sono complesse e un approccio che prevede misure uguali per tutti è oltremodo inadeguato.

Thread originale di Lesbian Voices