Il poster si limitava a riportare una manciata di parole:
Donna, sostantivo, femmina umana adulta.
Ciononostante, un attivista per i diritti transgender ha
definito l’affissione, che non presenta altro che la definizione dizionariale
della parola donna, espressione d’odio. Una svolta quasi Orwelliana
che ha causato non poco scompiglio.
A pagare per la campagna di affissione a Liverpool è stata la blogger femminista Kellie-Jay Keen-Minshull. Il poster è rimasto in vista per circa una settimana, prima di venire rimosso in seguito alle pressioni di Adrian Harrop, attivista secondo cui il contenuto (letteralmente la definizione di donna tratta dal dizionario Oxford) faceva sentire le persone transgender in pericolo. L’uomo è arrivato ad accusare la gestione della compagnia di affissione di essere complice della diffusione di odio transfobico.
In seguito alla rimozione del poster, Keen-Minshull ha
accusato la compagnia di aver mostrato codardia di fronte alla critica dei
social media. “Ci troviamo immersi in un nuovo reame della misoginia, in cui
persino la parola ‘donna’ è stata trasformata in espressione d’odio”.
Nel frattempo, il governo inglese sta pensando di espandere
la definizione legale di “donna” affinché includa persone biologicamente di
sesso maschile che però dichiarano di essere donne. Il provvedimento è ben accolto
dagli attivisti transgender che sostengono che le donne trans siano donne e che
chi dissenta sia bigotto.
Consentire l’autoidentificazione del proprio sesso su base
legale avrà conseguenze coincidenziali inevitabili, tra cui la distorsione
delle statistiche legate alla disuguaglianza salariale, che diverranno
completamente prive di senso. Per non parlare della possibilità di accesso a
luoghi per sole donne, che potrebbe essere sfruttata anche da persone non trans
grazie a questo metodo che rende il cambio sesso una passeggiata.
“Se la parola donna può significare qualsiasi cosa, allora
le donne perderanno ogni tipo di protezione e diritto specificatamente legato
al loro sesso.” Sostiene Keen-Minshull, “È l’ennesima strategia per mettere a
tacere le donne. Mi auguro che sempre più persone si accorgano di quello che
sta accadendo.”