Altro che innocue. Le "sex doll" sono oggetti
inanimati che costituiscono nient'altro che un riflesso di ciò che gli uomini
si credono in diritto di poter fare alle donne.
A fine agosto ha fatto notizia l'apertura di un "bordello con sex
doll" a Toronto. Sebbene questioni legislative abbiano rallentato l'inaugurazione
nel luogo preposto, la battuta d'arresto non sembra destinata a durare. Le sex
doll in silicone sono tra i più recenti prodotti a fare il loro ingresso nel
mercato della soddisfazione delle fantasie maschili alimentate dalla pornografia.
Per citare la pubblicità di Aura
Dolls, "ogni buco è caratterizzato da texture e aderenza peculiari, così da
donarti sensazioni tanto intense da essere impossibili da provare con la penetrazione
reale".
Delizioso, non trovate? Un altro step verso la de-umanizzazione delle donne,
già considerate poco più che recipienti per la soddisfazione di desideri e
fantasie maschili. Sicuramente ben presto le bambole verranno programmate per
dire "Sì, signore", per preparare il caffè e pulire il pavimento.
Parliamoci chiaro. Non c'è nulla di innocuo in queste "sex doll".
Rappresentano il picco dello svilimento della donna. Sempre più la società
prende le distanze dalla sua responsabilità di rispettare e proteggere le
donne. Le "sex doll" sono manifestazione della cultura della pornografia e
della credenza della società a dominio maschile per cui è indispensabile
fare tutto il possibile per assicurarsi che gli uomini possano fare sesso
quando e come vogliono, costi quel che costi.
Quelle sotto i corpi di questi uomini non sono davvero bambole di plastica.
Sono tutte le donne che li hanno rifiutati; tutte le donne che non possono
avere; tutte le donne che hanno ottenuto più successo, che hanno ricevuto più
complimenti, e che sono state oggetto di più desiderio di quanto questi uomini
possano sognare...e questi stessi uomini ora possono fare esattamente quello che vogliono a
quelle donne. Non illudetevi. Non saranno bambole quelle con cui faranno sesso
o quelle che forse stupreranno, soffocheranno o picchieranno - saranno tutte le
donne di cui non sono all'altezza.
E forse un giorno saranno donne vere.
Gli uomini non hanno diritto al sesso. Le femministe hanno lavorato per
secoli al fine di liberare le donne dall'oggettivazione derivata dalla loro oppressione.
È una salita ripida, resa ancor più ardua dagli ostacoli prontamente provenienti da ogni
dove. Donne seminude e ragazzine in reggiseno e calze vengono sessualizzate
nelle pubblicità di un numero infinito di prodotti - auto, birra, sigarette,
abiti, scarpe, intimo. Più la donna è oggettivata, più la pubblicità piace e
più alto è il guadagno.
La pornografia è gratuitamente disponibile per tutti, bambini compresi:
basta una semplice ricerca con il telefono. È violenta, de-umanizzante e spesso
corre lungo lo spettro della tortura. Le vittime sono donne e ragazze. Grazie
alla cultura del porno, la parola "consenso" ha perso ogni significato. Nei
video pornografici, le donne gridano "no", mentre le lacrime rigano i loro
volti. Quel dolore e quella paura sono reali e il messaggio che gli uomini
ricevono è "più forte, più a lungo, falla soffrire di più". I ragazzini si
riuniscono in gruppi nel cortile, durante la ricreazione, e guardano
porno sullo schermo del fortunato che ha potuto portare il telefono a scuola.
Così,
mentre a scuola si prova a insegnar loro il consenso (quando e se
accade), i ragazzini ricevono messaggi contrastanti dalla pornografia, e
imparano a
percepire le donne come oggetti usa e getta.
La cultura della pornografia insegna alle ragazze che il loro valore deriva
dall'attenzione rivolta loro da ragazzi e uomini. Al fine di ricevere questa
attenzione, devono trasformarsi in oggetti devoluti al piacere maschile. I
ragazzi hanno imparato, dalla pornografia, che hanno diritto a usare donne e ragazze,
così come di abusarne. Alcuni ragazzi e uomini sono così convinti di questo
diritto, che ricevere "no" da parte di una donna li riempie dell'ira più accesa
e colma d'odio.
Le adolescenti e le giovani donne sono più oggettivate di quanto siano mai
state nel corso della storia. Dai giocattoli con cui giocano, ai vestiti che
indossano, ai programmi e ai film che guardano, ai videogiochi con cui
giocano...tutti presentano ragazze e donne come oggetti sessuali.
I bordelli con sex doll non sono che il sintomo del più grande problema
della misoginia - il diritto degli uomini di soppiantare i diritti delle donne.
Fino a quando i diritti umani delle donne non verranno davvero rispettati, non
cesserà il loro essere viste e trattate come oggetti usa e getta.
E, dopotutto, cosa c'è di più usa e getta di una bambola di silicone? Una
volta finito di usarla, la si pulisce e si passa al prossimo. E quando
si rompe - dopo essere stata lacerata e colpita - e diventa inutile, viene
gettata via. Sembra la storia della vita di fin troppe donne reali, non
trovate?
Ma sì, continuate pure a dirmi che le sex doll sono semplici e innocue
fantasie maschili.
Non dovrebbe sorprenderci di essere a questo punto, nel 2018. Quello che
sorprende e che dovrebbe indignare è il fattoo che così tante persone abbiano
permesso che ci arrivassimo.
Articolo originale a cura di Megan Walker per Feminist Current.